ARTIGIANATO IN ABRUZZO

ARTE DELLA CERAMICA IN ABRUZZO

L’arte della ceramica è praticata in Abruzzo sin dalla sua invenzione, ma è dal Rinascimento che un piccolo e pittoresco borgo alle falde del Gran Sasso, Castelli, ha reso celebre la nostra regione sviluppando una delle più raffinate e colte produzioni di maiolica d’Italia, dando luogo a una serie di tipologie formali e decorative ben specifiche delle sue fornaci e dei suoi artefici (come i Pompei) e oggi esposte nei più impor tanti musei del mondo. A Castelli la tradizione e l’arte della maiolica durante tutti questi secoli non si sono mai interrotte: oggi è più viva che mai e viene tramandata con una offerta estremamente variegata di forme e decorazioni. Castelli non è stato l’unico centro abruzzese di produzione ceramica: manufatti eccellenti uscivano dalle fornaci di Anversa degli Abruzzi, Tagliacozzo, Lanciano, Bussi, Torre de’ Passeri, Atri, L’Aquila, Rapino, Palena. Oggi una buona produzione è conservata da Rapino, alle falde della Majella, dove si trovano un bel museo e alcune botteghe artigiane.

ORO E ARGENTO IN ABRUZZO

Nel Rinascimento l’arte orafa toccò in Abruzzo vertici sommi, con la figura straordinaria di Nicola da Guardiagrele e le importanti botteghe di Sulmona e dell’Aquila. La fioritura più diffusa è stata però quella dei gioielli e monili popolari, che ha prodotto tipologie di straordinaria ricchezza, originalità e bellezza, in una simbolica gara fra le botteghe di Pescocostanzo, Guardiagrele, Orsogna, Scanno, Sulmona, L’Aquila, Casoli. Fra le lavorazioni più tipiche la filigrana, utilizzata per spille, orecchini, medaglioni, pendenti; ma anche la lamina sbalzata a tutto tondo, per realizzare i vaghi (chicchi) di impor tanti collane, girocollo e le “manine”: fedine tipiche delle zone interne abruzzesi che sono soliti regalarsi i promessi sposi.. Fra i gioielli più rappresentativi le orgogliose Sciacquajje, grandi orecchini a mezzaluna finemente cesellati e arricchiti di pendenti; la Presentosa, il grande ma aereo medaglione simbolo d’amore, in filigrana e lamina sbalzata, coi cuori intrecciati; la cannatora, collana a girocollo coi vaghi realizzati in filigrana o in lamina a sbalzo a tutto tondo. L’arte orafa rappresenta oggi la forma d’artigianato artistico più florida e diffusa in regione, con produzioni eccellenti a Pescocostanzo, Scanno, Guardiagrele, Orsogna, Castel di Sangro, L’Aquila, Sulmona, Pescara, Francavilla.

RAME E FERRO BATTUTO IN ABRUZZO

La lavorazione del ferro e del rame battuti vanta in Abruzzo una tradizione antica e attestata in tutta la regione con regolare omogeneità. In ferro battuto si producono soprattutto testate di letto, lampadari, ringhiere, cancelli, inferriate, insegne, alari e altri attrezzi per il governo del focolare, cornici e specchiere, candelieri e oggetti d’arredo. Con il rame battuto si producono innanzitutto pentole e tegami, mestoli e paioli, ma soprattutto le classiche conche, un tempo usate dalle donne per prender l’acqua alla fonte e traspor tate tenendole in equilibrio sulla testa. La capitale abruzzese dell’artigianato del rame e del ferro battuti è Guardiagrele, cittadina medievale ai piedi della Majella, ma produzioni di grande tradizione e qualità vengono anche da Pescocostanzo, Lanciano, Or tona, Vasto, Tossicìa, Scanno.

LA PIETRA IN ABRUZZO

Il bianco calcare della Majella è noto per i caldi toni che la patina del tempo gli dona, ed è il protagonista assoluto di molte delle più belle ed antiche architetture abruzzesi. Oggi come mille anni fa i cavatori e gli scalpellini conservano un ruolo impor tante nell’economia di alcuni centri ai piedi della “montagna madre” d’Abruzzo, e in particolare a Lettomanoppello, Pretoro, Pennapiedimonte e Pacentro. Più tenera e facile da plasmare, anche l’arenaria dei Monti della Laga ha permesso lo sviluppo di un’interessante artigianato che produce camini, stipiti e imbotti, mensole, capitelli, pavimenti e lastrici, oltre che elementi e oggetti d’arredo.

I TESSUTI IN ABRUZZO

La lana, da sempre disponibile in abbondanza in Abruzzo, ha fatto sì che la tessitura abbia avuto sempre un ruolo impor tante nell’economia artigiana della regione. Celebri in tutt’Italia sono le tarante, le coloratissime coperte di lana prodotte a Taranta Peligna, ancora oggi realizzate seguendo gli antichi disegni. Tra i prodotti più diffusi e noti dell’artigianato tessile abruzzese sono però gli elegantissimi merletti al tombolo di Pescocostanzo e di Scanno, ma prodotti anche a L’Aquila, Bucchianico, Canzano.

GLI STRUMENTI MUSICALI IN ABRUZZO

Oltre ad alcuni liutai attivi in regione, tra gli strumenti tradizionali abruzzesi il più noto è senza dubbio l’organetto (noto col nome dialettale di ‘ddu ‘bbotte, letteralmente “due colpi”, a indicare il continuo movimento di andare e venire da esercitare sul mantice per farlo suonare), la piccola fisarmonica prodotta soprattutto nel Teramano e che viene ampiamente usata per rallegrare tutte le feste popolari della regione.

IL LEGNO IN ABRUZZO

La ricchezza di materia prima offerta dalla vastità dei boschi della regione ha permesso lo sviluppo di una vasta tradizione nella lavorazione del legno: madie, cassoni, sedie, tavoli, stipi, ma anche mortai e scodelle, mestoli e cucchiai, forchettoni e matterelli, oltre alla notissima chitarra per tagliare in spaghetti la sfoglia di pasta fatta in casa, sono ancora comuni in molte case abruzzesi, spesso decorati con disegni e figure provenienti dal remoto passato e dalla tradizione dei pastori. Pretoro ed Arischia sono due dei centri dove quest’arte è ancora oggi viva, ma l’artigianato tipico del legno si ritrova un po’ in tutti i borghi abruzzesi di montagna.

PELLETTERIA E CUOIO IN ABRUZZO

Terra di allevatori fin dall’alba della storia, l’Abruzzo conserva naturalmente un impor tante artigianato anche in questo settore. Nelle mani esperte dei maestri la materia prima si trasforma in borse, cinte e portafogli, che vengono prodotti in molti centri della regione. Particolare la tradizione di selleria della città dell’Aquila, i cui sellai sono regolari fornitori della casa regnante inglese.